Patologie

La visione deve essere considerata come la risultante finale di un complesso di funzioni elementari svolte dall’apparato visivo sia a livello centrale che periferico, quali la localizzazione spaziale, la percezione cromatica, il potere risolutivo, la visione periferica, l’accomodazione e l’adattamento.
Attraverso esse si passa poi alla strutturazione della visione binoculare singola che, al suo massimo livello, si completa nella stereopsi.
Allo sviluppo del sistema visivo concorrono tre fattori: genetici, maturativi e ambientali, capaci di mediare ed integrare lo sviluppo delle strutture anatomiche con gli stimoli provenienti dall’ambiente esterno.
I fattori genetici determinano la morfologia macroscopica delle strutture costituenti il sistema visivo, mentre la citoarchitettonica e l’organizzazione funzionale delle componenti neurosensoriali dipendono in maggior parte da fattori ambientali.
L’efficienza di tale sistema è condizionata dall’assenza di qualsiasi fattore capace di interferire sia con le caratteristiche genetiche che con i fattori ambientali.
Esiste un periodo critico entro il quale, temporalmente, il sistema visivo si trova in uno stato plastico capace, cioè, di subire l’effetto negativo di un non corretto input esterno e di rispondere positivamente alla tempestiva rimozione dell’ostacolo.
Alla nascita i maggiori componenti del sistema visivo sono presenti e proseguiranno l’iter maturativo indipendentemente dagli stimoli ambientali, seguendo invece la predeterminazione genetica.
Le strutture nervose, pur condizionate dall’impronta genetica, necessitano altresì, per il loro normale sviluppo anatomo-funzionale, dell’apporto di stimoli visivi adeguati.
Lo sviluppo della visione nei bambini è difficile da studiare e valutare dal momento che l’atto visivo, così come la sua stessa valutazione, comprende molteplici aspetti legati allo sviluppo dell’occhio, del sistema nervoso centrale nonché del comportamento.
La vista di un bambino tuttavia, rappresenta la più importante fonte di informazione circa il mondo esterno ed è di vitale ruolo per il suo sviluppo a tal punto che a volte si possono riscontrare casi di soggetti con grave compromissione dello sviluppo generale quando la percezione visiva risulta essere danneggiata.
Durante l’adolescenza il sistema visivo, invece, si consolida per raggiungere il suo massimo sviluppo e quindi le sue capacità percettive; frequenti possono essere le modificazioni degli indici di refrazione e le correzioni ottiche che dovranno essere apportate.
Il sistema rimane quindi stabile per tutta l’età adulta, salvo insorgenza di patologie, fino ai 40 anni di età: periodo in cui subentra la presbiopia, ovvero la riduzione della capacità accomodativa del cristallino con conseguente difficoltà nella visione prossima e nella lettura.
Come per tutte le altre strutture dell’organismo, la senescenza porta a delle modifiche organiche e funzionali anche dell’apparato visivo: comincia quindi il periodo in cui devono essere adottate misure atte alla prevenzione di numerose patologie invalidanti e alla difesa della vista nel tempo.

Molte patologie a carico dell’apparato visivo possono essere affrontate al giorno d’oggi con estrema affidabilità e sicurezza; infatti l’Oftalmologia è una branca della Medicina che ha raggiunto negli ultimi 20 anni livelli di sviluppo tecnologico notevoli: la diagnostica e la chirurgia possono affrontare ora patologie che si ritenevano intrattabili fino a qualche decennio addietro e soprattutto ci consentono uno screening precoce per tante malattie che possono condurre all’ipovisione, con conseguenti aspetti invalidanti e gravi ripercussioni socio-economiche .

I medici specialisti seguiranno sempre accuratamente e con massima disponibilità ogni vostro problema, consigliandovi al meglio per le strategie diagnostico-terapeutiche da adottare al fine di tutelare la vostra vista.